La sera del 24
Giugno 2015, al Teatro Argentina, si è tenuto uno spettacolo che
difficilmente si potrà dimenticare: quattro grandi nomi della storia
della danza hanno regalato al pubblico emozioni indescrivibili che
solo loro con la loro danza hanno potuto suscitare: Dominique Mercy,
Mats Ek, Anna Laguna e Susanne Linke.
Dominique Mercy ha
aperto la serata con
That Paper Boy, Un solo pour Dominique Mercy,
ideato e creato da Pascal Merighi in collaborazione con lo stesso
Dominique Mercy su musiche di Henrich Biber e Clan of Ximox.
Il grande Mats Ek ha
danzato, in compagnia della straordinaria danzatrice Anna Laguna, due
pezzi di sua creazione: Potato
su musiche di György Kurtág e Marta Kurtág e Memory
su musiche di Niko Rölcke.
Susanne Linke ha
aperto il secondo tempo con un assolo emblematico,
A Lost Solo… With Greeting to Dore.
I quattro grandi
artisti si sono cimentati in uno spettacolo di grande livello
artistico dimostrando la loro capacità di mettersi in gioco e di
amare la danza in maniera spropositata…la danza rappresenta gran
parte della loro vita, la danza è il mezzo con cui sono riusciti ad
esprimere i loro geni indiscutibili.
Dominique Mercy ha
danzato un solo poetico, travolgente e sconvolgente nel contempo.
È riuscito a porre
il pubblico in una condizione di attesa emozionante per poi esplodere
in un movimento leggero, preciso e oserei dire superbo. Il suo è
stato uno spettacolo a tutto tondo in cui gesto, musica e parola si
sono incontrati in un amalgama armonioso e piacevole.
Mats Ek ha
dimostrato ancora una volta di essere un grande coreografo e
interprete con due pezzi straordinari che lo hanno visto a fianco
della danzatrice storica, nonché compagna di vita, Anna Laguna.
In scena i due
danzatori ultra sessantenni hanno danzato con una maestria unica e
insuperabile raccontando le loro storie, i loro vissuti e quella
complicità che li lega da sempre e che la danza suggella in momenti
di pura estasi.
La coreografa e
interprete Susanne Linke ha portato in scena la sua rivisitazione di
un personaggio che ha fatto la storia della danza e che molti
coreografi hanno posto al centro della loro attenzione: l’Eletta
della Sagra
della Primavera.
La sua Eletta
è terrena, reale, concreta, forte, decisa, come decisi sono i
movimenti della Linke che domina il palco con una presenza che la
connota in maniera decisiva.
Quattro grandi
artisti hanno abitato il palco come se fosse la loro casa prediletta,
hanno regalato la loro arte al pubblico e così generosi hanno donato
un pezzo della loro vita in uno spettacolo indimenticabile che segna
la storia della danza, che vive nel presente e che non può che non
essere coronato da applausi lunghissimi quasi “interminabili”.
Maria
Rinaldi
Borsista
della Biblioteca
dell’Accademia Nazionale di Danza