Sono passati tredici lunghi anni e, forse, molti di noi ancora ne parlano, come un ricordo sbiadito e lontano…
Ma i figli, i genitori, le mogli, i mariti, i parenti e i newyorkesi non dimenticano le vittime perdute in un tragico incidente determinato da giochi di potere che nessuno può comprendere o spiegare.
La danza quest’anno ha reso tributo al ricordo dell’11 settembre del 2001 con una performance singolare ed affascinante. Nasce così Tribute: The Table of Silence Project (live dal Lincoln Center).
Non ci sono parole, immagini, video portatori di lacrime o sofferenza, ma solo il gesto e i corpi dei danzatori che animano e vivono lo spazio circostante creando il luogo del ricordo.
Attraverso un'atmosfera sonora, avvolgente e misteriosa, le menti degli spettatori si dirigono verso una profonda riflessione sulla vita, sul senso della storia e sul nostro essere al mondo.
Una danza tacita, coinvolgente, spaziale, narrativa, onirica che può dire qualsiasi cosa… si rivolge, indietro nel tempo, a quel giorno nel quale si sollevava un grido di dolore e di aiuto, si tuffa nel passato con la prospettiva di cambiare il futuro, si fissa nella mente di tutti per essere strumento di speranza.
In questo tributo la danza non necessita descrizioni, parla da sé, esprime il suo contenuto insito, dedica la sua magia alle vittime lontane, regala un momento di gioia… immortala l’istante del tempo.
Invito a visionare il video e a scrivere commenti…
di Maria Rinaldi
borsista della Biblioteca
borsista della Biblioteca
Nessun commento:
Posta un commento