sabato 22 novembre 2014

Guardare, parlare, danzare: IRIDICO, un progetto di Romaeuropa Festival 2014

È giunto alla 29° edizione Romaeuropa Festival che nel corso di questo anno 2014, ha rappresentato la linfa vitale, come cita il suo stesso titolo, di uno stuolo di artisti di ogni calibro.
Ricco di spettacoli emozionati e suggestivi, Romaeuropa Festival si apre all’Europa e porta nella scena italiana, rappresentata dalla bellissima città di Roma, la dimensione internazionale odierna. 
Ed è all’interno di questo scenario così variegato che prende vita un progetto formativo di approfondimento dedicato alla danza contemporanea: IRIDICO, giunto alla sua quarta edizione.
Il termine nasce da una interessante fusione: iride, con riferimento all’occhio e all’atto dell’osservazione, dico, dal verbo dire, con riferimento alla possibilità di discutere in merito a ciò che è stato oggetto dell’osservazione. 
Grazie ad Anna Lea Antolini, responsabile  promozione della danza e della programmazione DNA della Fondazione Romaeuropa, un gruppo di venti studenti provenienti dalle Università degli studi “Sapienza” e “Tor Vergata” di Roma e dall’Accademia Nazionale di Danza, guidati dalla  coreologa Laura Delfini, hanno avuto la possibilità di assistere ad alcuni degli spettacoli più belli del Festival, istruiti sull’operato dei coreografi attraverso un approfondimento di pre-discussion e chiamati, dopo lo spettacolo, ad un dibattito vivace e produttivo in un momento di post-discussion.
Il viaggio all’interno del Festival si è svolto in un territorio variegato, abitato da artisti diversi per generi e per stili, ma  tutti accomunati nell’essere protagonisti della danza di oggi. 
Un vorticoso viaggio ricco di emozioni, lacrime, gioie, riflessioni, perplessità e curiosità che ha visto protagonisti: Akram Khan e Israel Galvàn, Hofesh Shechter, Virgilio Sieni, Alain Platel, Fréderick Gravel e Dada Masilio.
Il gruppo si è poi catapultato nella intensa settimana di DNA, vetrina dedicata ai giovani coreografi italiani e europei, assistendo tutti i giorni e anche talvolta nello stesso giorno, a diversi spettacoli ed elaborando una capacità critica e di apprendimento rapida e istantanea.
IRIDICO ha rappresentato sicuramente un’occasione per emozionarsi e sognare ad occhi aperti, ma anche per riflettere su come, oggi,  ci si pone nei confronti della danza e su come le idee degli artisti fluiscano all’interno delle loro opere, regalandoci delle visioni del mondo e dell’uomo diverse e originali.
Perdersi nella musica, lasciarsi coinvolgere dal movimento dei danzatori, appassionarsi ad un coreografo, criticare qualcosa che non si è pienamente compreso, annoiarsi e poi ricredersi… questo ed altro si è verificato con IRIDICO, un progetto affascinante che ha condotto i suoi partecipanti all’interno di un viaggio ricco di sorprese. 
IRIDICO è stato l’occhio per guardare, la bocca per parlare, il corpo che si è spinto sino al punto di DANZARE…

Maria Rinaldi
Borsista della Biblioteca 
dell’Accademia Nazionale di Danza

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