mercoledì 10 settembre 2014

Progetto abstract in Biblioteca

In Biblioteca è partito un nuovo progetto: la preparazione degli abstract delle tesi di laurea più meritevoli prodotte dagli studenti dell'Accademia Nazionale di Danza. Il progetto, affidato alla studentessa dell'AND Maria Rinaldi (che ha ottenuto la borsa di collaborazione presso la Biblioteca), nasce con l'intento di rendere più facile la consultazione del materiale ai nostri utenti. Grazie agli abstract, oltre ad ottenere le informazioni di base della tesi, si potrà leggere una sintesi del suo contenuto.
Di seguito un esempio degli abstract prodotti:

ACCADEMIA NAZIONALE DI DANZA
Istituto di Alta Cultura

Diploma accademico di Biennio Specialistico
 per l’insegnamento delle discipline coreutiche indirizzo danza classica


Abstract: LA TECNICA E LO STILE DI BALANCHINE

Candidata: Carla Wertenstein   Relatore: Flavia Pappacena  
Anno accademico: 2006/2007                                


George Balanchine è stato uno dei più grandi coreografi e danzatori del XX secolo, considerato il fondatore di una particolare tecnica del balletto che rielabora molte nozioni di base della danza accademica.
Chiamato il “coreografo musicista”, Balanchine libera il balletto dalla sovrastrutture narrative evitando di raccontare storie e focalizzando la sua attenzione solo sulla musica.
Seguendo il disegno armonico della musica le sue coreografie si esprimono con grande purezza e linearità delle forme. Il movimento stesso rappresenta un trait d’union di forma e contenuto.
Il metodo Balanchine, da lui stesso applicato alla School of American Ballet e al New York City Ballet, forma dei danzatori con qualità tecniche di musicalità, rapidità, purezza di linee e dinamismo, necessarie all’interpretazione dei suoi balletti. Il suo lavoro si dirige verso la ricerca e la sperimentazione. Per lui è necessario conoscere le regole per poi infrangerle e crearne nuove.
La tesi proposta da Carla Wertenstein mira all’analisi delle caratteristiche della tecnica e dello stile balanchiniano, prendendo come punto di riferimento il testo di Suki Schorer, Balanchine Tecnique. La testimonianza della Schorer, danzatrice di Balanchine e poi in seguito insegnante presso la SAB, è focalizzata sulle innovazioni che il maestro apporta nell’ambito coreografico attraverso un lavoro centrato su specifiche caratteristiche: musicalità assoluta, autonomia della danza dalla struttura narrativa, dinamica del movimento, geometria delle linee, simmetria del corpo, valorizzazione di ogni singola parte del corpo.
Scopo di questa tesi è ripercorrere i dettagli e le sfumature dello stile del coreografo e analizzare nello specifico il suo metodo di insegnamento per mettere in risalto le differenze che intercorrono tra la consolidata tecnica accademica di stampo russo e il metodo balanchiniano.
Un viaggio interessante con il quale è possibile scoprire la carriera di un grande coreografo e un grande uomo capace di offrire uno stile di vita, una filosofia e una metodologia d’insegnamento con la quale seppe valorizzare la sua arte e i suoi danzatori.




[i] La tesi si propone di analizzare la struttura della lezione del Maestro Balanchine nelle sue parti specifiche: sbarra, centro e allegro. L’analisi dei principi di base della tecnica quali le direzioni, il piazzamento, il peso, la postura, la posizione dei piedi e delle mani, consente di poter osservare le differenze rispetto ai principi base della tecnica russa.
I capitoli dal V al IX offrono una dettagliata descrizione dei passi eseguiti alla sbarra, delle pose al centro, dei salti, dei giri e della tecniche delle punte.

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