giovedì 30 maggio 2013

Baryshnikov Dance this Way in Venezia



Sabato 8 giugno, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la galleria d'arte Contini, la mostra di Mikhail Baryshnikov Dance this Way. Saranno presentate le fotografie scattate dall’artista, frutto della sua ricerca degli ultimi anni. 

“Per due decenni ho utilizzato una convenzionale macchina fotografica 35 mm, e ho sperimentato la fotografia del paesaggio tradizionale, i ritratti, e gli scatti di viaggio principalmente in bianco e nero. Ho deciso di rifiutare le ovvie opportunità di fotografare la danza, pensando che i risultati potessero essere noiosi e futili.
Poi, sfogliando alcuni vecchi libri di fotografia della danza- in particolare Ballet di Alexey Brodovitch, e Ballet in Action di Paul Himmel del 1954- ho scoperto che abbandonando l’immagine cristallina in favore dei bordi sfocati e di figure amorfe ci si avvicina all’emozione e all’energia delle performance della danza. Le immagini ipnotizzanti di Ilse Bing delle ballerine di Can Can al Moulin Rouge, così come le sue foto dell’ Errante di Balanchine, e forse ancor più importante, le recenti immagini di Irving Penn sono una prova ulteriore che la vibrazione del movimento può essere catturata senza essere distrutta. Edwin Denby descrive eloquentemente questo processo nel testo che accompagna le fotografie di Brodovitch: ‘(...) Il contorno sfocato del danzatore, assimilato a un generale effetto offuscato, si registra come metafora del movimento. Talvolta la sagoma nebbiosa che congiunge punti consecutivi (nello spazio) attraverso i quali il corpo del danzatore è passato ti stupisce per la chiarezza del suo disegno grafico, e illustra la continuità plastica del danzare. Qua e là il contrasto in una fotografia tra contorni sfocati e chiari attira il vostro sguardo sulla posizione di una figura ferma che sul palcoscenico sarebbe potuta passare inosservata nel frastuono, ma che nella fotografia rivela il suo momentaneo pathos.’
Così è stato possibile.” 
Mikhail Baryshnikov

La mostra, visitabile dal 8 giugno al 30 ottobre 2013, sarà allestita presso la sede di Calle Larga XXII Marzo, San Marco 2288, Venezia. 
Aperto tutti i giorni, orario: 10:30 - 13:00, 14:00 - 19:30 
Ingresso libero. 
Tel. 041 5230357

lunedì 27 maggio 2013

Librindanza: la seconda edizione riscontra grande successo



Sabato 25 maggio si è conclusa la seconda edizione di Librindanza, un'iniziativa che si svolge in occasione della Campagna di promozione della lettura, IL MAGGIO DEI LIBRI 2013, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura. 
La manifestazione nasce con l'intento di creare occasioni di dialogo e di scambio di idee, conoscenze e ricerche e questa edizione, in particolare, ha voluto accogliere le novità provenienti da altri paesi europei. Tale apertura ha contribuito - se si volesse fare un primo bilancio approssimativo - ad un più grande interesse nei confronti dell'iniziativa e, di conseguenza, ad una maggiore affluenza di pubblico. 



Qui di seguito vi proponiamo un riassunto dei quattro incontri che si sono svolti con le schede dei volumi presentati.


Vi ricordiamo che i libri sono disponibili per la consultazione presso la nostra biblioteca.














mercoledì 22 maggio 2013

Avviso importante




SI AVVISA

Venerdì 24 Maggio 2013
la Biblioteca Nazionale di Danza
rimarrà chiusa in quanto i responsabili della stessa saranno occupati in qualità di scrutatori al seggio elettorale per l’elezione di n.1 componente del Consiglio Accademico.


Roma, 22 Maggio 2013

venerdì 10 maggio 2013

Librindanza: secondo appuntamento

Sabato 11 maggio 2013 alle ore 18.00, presso il Teatro Ruskaja dell'Accademia Nazionale di Danza, si svolgerà il secondo incontro della rassegna Librindanza che vedrà protagonista il volume Cosa può la danza, Saggio sul corpo di Vito Di Bernardi. Interverranno l'Autore e Marco Ariano, percussionista in AND.
Chi ha un Corpo capace di molte cose, ha una Mente la cui massima parte è eterna. Partendo da questa folgorante proposizione del filosofo non dualista Baruch Spinoza (1632-1677) il libro ripercorre alcune tappe del percorso che ha portato la coreografia del Novecento, anche attra­verso l’incontro con l’Oriente, a interrogarsi sui poteri della danza come esperienza soggettiva del corpo-mente e come veicolo di un’apertura al mondo e all’altro da sé. Dal corpo incandescente di Vaslav Nizinskij che, alle soglie della follia, prefigura all’inizio del Novecento una danza come sentimento in trance, al corpo tranquillo di Erick Hawkins, eretico della modern dance ispirato dalla filosofia zen, a Virgilio Sieni, infaticabile esploratore dei paesaggi interni ed esterni al corpo, tra natura e cultura, fino al corpo sottile del teatro-danza indiano, questo libro si presenta come una declinazione al plurale dell’idea di corpo nella danza.
Vito Di Bernardi, Cosa può la danza, Saggio sul corpo, Bulzoni, collana Biblioteca teatrale, 2012, 245 p., brossura.
VITO DI BERNARDI 
È professore associato in Discipline dello spettacolo e insegna Storia della danza presso l’Università ”La Sapienza” di Roma. Studioso di danza moderna e contemporanea e delle relazioni tra lo spettacolo occidentale e le tradizioni performative asiatiche, ha scritto su Vaslav Nižinskij, Ram Gopal, Ruth St. Denis, Virgilio Sieni. Per più di vent’anni ha condotto studi e ricerche in Indonesia, Cambogia e India. Ha pubblicato, oltre a numerosi saggi, i volumi Giava-Bali. Rito e spettacolo, Mahabharata,  L’epica indiana e lo spettacolo di Peter Brook, Teatro e danza in Indonesia, Virgilio Sieni(1995). Con il volume sulla “pioniera” della danza americana Ruth St. Denis (L’Epos, 2006) ha il Premio Internazionale per la saggistica teatrale “Maurizio Grande”. È socio fondatore e vicepresidente dell’AIRDanza. Fa parte del Comitato scientifico dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (Fondazione Cini di Venezia) dove si occupa delle iniziative legate alla didattica e alla diffusione della danza. Fa parte inoltre del Comitato scientifico della rivista “Danza e ricerca” del DAMS di Bologna e di “Intersezioni musicali”, collana saggistica della Fondazione Giorgio Cini.